Dimostrazione pratica di tecniche alternative all’impiego di prodotti chimici per la lotta alla mosca dell’olivo, nonché progetti di osservazione dell’andamento stagionale.
Nell’area Salentina la mosca delle olive (Bactrocera oleae) è da considerarsi ancora l’insetto chiave dell’olivo. In queste aree la mosca può determinare perdite fino all’80 % negli oliveti da olio e fino al 100 % in quelli da tavola.
La necessità di tutelare l’ambiente e l’agro-ecosistema olivicolo e salvaguardare la biodiversità ha spinto la ricerca applicata a mettere a punto nuovi sistemi di controllo del parassita in grado di ridurre l’immissione nell’ambiente di sostanze tossiche. D’altro canto, l’accresciuta sensibilità della popolazione e degli operatori sulle problematiche ambientali ha spinto gli organi istituzionali, a livello europeo e degli stati membri, ad emanare norme sempre più restrittive per l’utilizzo di agro farmaci di sintesi, rendendo sempre più attuale il ricorso nella difesa fitosanitaria a metodi alternativi rispettosi dell’ambiente.
La riduzione dei principi attivi disponibili per il controllo degli insetti ha determinato un sostanziale “ritorno al passato” attraverso l’uso di tecniche “tradizionali” di controllo, rese “moderne” attraverso l’uso di composti ed applicazioni di nuova generazione:
L’efficacia del controllo della mosca non può però prescindere da un suo corretto monitoraggio associato ad adeguate tecniche di raccolta delle olive.
L’obiettivo degli interventi è quello di diffondere e sostenere forme di controllo di Bactrocera mediante queste nuove metodologie rispettose dell’ambiente utilizzando le tecniche che sembrano avere in prospettiva migliori possibilità di efficacia.
I tecnici seguiranno numerose aziende presso cui saranno allestiti altrettanti campi-osservazione. Gli interventi saranno nel territorio di operatività dell’OP, ricadenti nella maggior parte in Provincia di Brindisi e nelle aree limitrofe delle provincie di Lecce e Taranto. Sarà data priorità alle aziende ricadenti in Zone di Protezione Speciale (ZPS) e Siti di Importanza Comunitaria (SIC) individuati in applicazione delle Direttive 79/409/CEE e 9/43/CEE e aree naturali protette.